Rosso e Nero non sono uguali

Perché mettere sullo stesso piano Nazi/Fascismo e Comunismo è storiograficamente sbagliato

La Mozione votata dal Parlamento Europeo il 19 settembre 2019 che equipara Comunismo e Nazismo (votata tra gli altri dai parlamentari del PD) non solo è un’offesa per gli ideali di sinistra, ma ha in sé un’errata visione storica, che rischia di aprire le porte al più becero revisionismo dell’estrema destra.

Il Nazismo è nato in Germania con il Mein Kampf ed ha avuto vita incarnandosi nel suo ideatore: Adolf Hitler, poi alla morte di Hitler e di molti dei suoi gerarchi il Nazismo è finito. Ci sono tutt’ora alcuni gruppi come gli Skinhead che si ispirano all’ideologia Nazista, ma sono fortunatamente un fenomeno ancora marginale e assolutamente non pregnante nell’opinione pubblica come lo era stato il Nazismo negli anni ’30.

Il Regime Nazista non è stato altro che l’applicazione totale del manifesto politico di Adolf Hitler, dallo sterminio degli ebrei, scopo dichiarato fin dall’inizio, alla conquista dello Spazio Vitale ad est. Per un eventuale Nazista del ventunesimo secolo quindi non ci sono dubbi su cosa deve pensare riguardo al Terzo Reich: se sei Nazista sei per il militarismo e lo sterminio degli ebrei, altrimenti non sei Nazista.

Anche il Fascismo come fenomeno storico in Italia ha avuto vita dal 1919 al 1945. Nonostante siano sopravvissuti molti fascisti e molte persone continuino a provare simpatia verso i militanti della RSI e non provino molta simpatia per la Resistenza Partigiana, si può dire senza ombra di dubbio che il Fascismo sia stato ucciso sul Lungolago di Dongo il 28 aprile 1945 e sepolto insieme a Benito Mussolini.

Allo stesso modo essere Fascista nel ventunesimo secolo significa identificarsi nel Regime Fascista di Mussolini, ogni eventuale declinazione e moderazione verso l’ideologia Mussoliniana è una sorta di “defascistizzazione”, anche il Fascismo come il Nazismo è il Regime Fascista.

Ed il Comunismo?

Ammettiamo che il Comunismo sia finito con il crollo del Muro di Berlino: il Comunismo è nato nel 1848 con Marx ed Engels ed è sopravvissuto per 150 anni, quasi tutti i paesi del mondo hanno avuto un partito comunista, molti dei quali erano considerati fuorilegge.

Quando poi il Comunismo è andato al potere in Russia ha portato molti progressi come una migliore assistenza sociale e maggiore uguaglianza, ma è innegabile che ciò sia stato pagato a carissimo prezzo con stermini e persecuzioni atroci.

Stalin quindi incarna un comunismo che nei fatti ha causato più morti di quelli causati da Hitler. Quindi essere Comunisti nel ventunesimo secolo significa essere Stalinisti?

Innanzi tutto è bene precisare che i morti del Nazismo erano dovuti ad un preciso piano ideologico di sterminio, mente le vittime dello Stalinismo sono dovute alla classica affermazione di un regime autoritario, il quale per essere efficiente deve “zittire” i dissidenti. Ciò ovviamente non giustifica minimamente Stalin, affermare che Stalin non sia stato un dittatore sanguinario significherebbe essere in malafede, ma ciò “svincola” l’ideologia comunista dalle atrocità dell’URSS dei piani quinquennali.

Gli operai dell’Italia appena unita che protestavano per migliori condizioni lavorative, i numerosi africani che lottavano contro il colonialismo europeo, tanto per fare due esempi, erano comunisti certo, ma non avevano assolutamente intenzione di instaurare un regime sanguinario come quello di Stalin. Forse erano degli illusi o degli utopisti, ma la loro lotta era per un mondo migliore in cui tutti fossero uguali, una lotta contro un modello economico che li schiacciava e li rendeva prigionieri.

La differenza tra Nazismo e Comunismo quindi è assolutamente evidente: mentre è possibile condannare Stalin come dittatore sanguinario pur essendo convinti Comunisti è impossibile fare la stessa cosa con il Nazismo ed Hitler.

Il Comunismo avendo avuto una vita molto lunga è stata un’ideologia che si è evoluta negli anni ed ha avuto numerose declinazioni, alcune delle quali violente ed autoritarie come lo Stalinismo, alcune perfettamente democratiche come l’Eurocomunismo di Berlinguer.

Per questo è comprensibile che una mozione come quella approvata dal Parlamento Europeo venga condivisa da un paese come la Polonia, ovvero una nazione che ha visto sulla sua pelle Regime Nazista e Regime Sovietico in continuità e che quindi è naturalmente portata a mettere tutto sullo stesso piano, del resto loro hanno visto solo quella applicazione del Comunismo e ne hanno sofferto non poco.

Ma in un paese come l’Italia, in cui abbiamo avuto un partito come il PCI ciò è assurdamente inaccettabile.

Sostenere il PCI, specialmente quello di Berlinguer, non significava volere la dittatura del Proletariato ma, come diceva Pasolini, essere “l’Italia pulita nell’Italia sporca”. Berlinguer non attese Gorbaciov né gli studenti di Tien An Men per cercare una via democratica al Socialismo, ma esortó i compagni del resto del mondo ad una radicale svolta del “Socialismo Reale” nella Mosca di Bresnev.

Per concludere, regime Nazista e Regime Fascista sono applicazioni precise e complete di una precisa ideologia in politica, il Regime Sovietico era una delle tante (la peggiore) applicazioni possibili di un’ideologia che non può essere catalogata in maniera univoca come “Criminale”.

Citando Primo Levi “se non si poteva pensare al nazismo senza lager, è possibile realizzare un socialismo senza gulag”.

Per approfondire vi consiglio questo video del Prof. Alessandro Barbero https://youtu.be/QJtwNtcgMBI

Pubblicato da Luca Signorini

Studente di lettere moderne all'Università di Pisa. Mi piace dar sfogo alle mie idee attraverso l'inchiostro, per questo ho creato questo blog, se sei interessato, buona lettura!

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